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sabato 23 luglio 2011

Non gli notificano l'asilo, gay marocchino rischia l'espulsione

La Corte Europea dei diritti dell'uomo


Il caso di un giovane cittadino marocchino da Bologna finisce alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo
Bologna, 22 luglio 2011 - K.A.H., un giovane cittadino marocchino omosessuale, sta per essere espulso, malgrado l’esito positivo del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale. Per il suo orientamento sessuale correrebbe pericolo per la sua vita e la sua liberta’ in caso di rientro in Marocco.
Il caso e’ stato sollevato dagli avvocati Raffaele Miraglia e Barbara Spinelli che lo assistono. A fargli rischiare l’espulsione sarebbe una mancata notifica da parte della Questura: ‘’Il caso e’ frutto della pervicace omissione di compiere un atto dovuto da parte di qualche poliziotto dell’Ufficio Asilo della Questura di Bologna (doveva fare una notifica) - ha spiegato l’avv.Miraglia - e dell’omissione da parte del Tribunale di Sorveglianza di prendere in esame la richiesta di sospensiva dell’espulsione inoltrata con l’appello del 20 aprile 2011’’.
Sul caso - ha aggiunto Miraglia - e’ intervenuto ieri sera l’Alto Commissariato per i Rifugiati, che ha richiesto notizie in Questura. Il legale ha reso noto che questa mattina ha inoltrato un ricorso urgente alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la quale ha gia’ richiesto all’Italia di fornire copia della decisione con cui e’ stato concessa la protezione umanitaria al cittadino marocchino.
La vicenda comincio’ nel 2009 quando l’avv.Spinelli venne contattata da un operatore dell’ufficio migranti dell’Arcigay per assistere K.A.H. nella presentazione della richiesta di protezione internazionale, motivata dalla persecuzione per motivi di orientamento sessuale. Il marocchino all’epoca era detenuto (condanna per detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti), venne avviata la procedura di protezione internazionale e nell’ottobre 2009 K. usci’ dal carcere, e consegno’ alla Questura di Bologna la domanda per la procedura di asilo politico.
‘’Il 21 maggio 2010 la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino - ha spiegato l’avv.Spinelli - mi comunicava che gia’ da tempo aveva inoltrato all’Ufficio Asilo della Questura di Bologna l’esito della richiesta di protezione internazionale avanzata da K., per cui a mezzo fax sollecitai l’Ufficio Asilo della Questura di Bologna a notificare la decisione al sig. K.. Il 25 maggio la Questura convoco’ K.all’Ufficio Asilo per la notifica della decisione della Commissione Territoriale, invitandolo a portare i documenti e le fotografie necessarie per il rilascio del permesso di soggiorno, il che rende evidente che allo stesso sarebbe stato comunicato l’esito positivo del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale. Nella stessa data ho inviato fax all’Ufficio Asilo della Questura di Bologna, con il quale comunicavo lo stato di detenzione del K. (tornato in carcere per espiazione della pena definitiva) invitando a notificare la decisione allo stesso presso la locale casa circondariale’’.
Ma il 23 febbraio 2011 il Magistrato di Sorveglianza ha applicato a K. la misura di sicurezza dell’espulsione dallo Stato, accessoria alla condanna per il reato di cessione di stupefacente. Malgrado la richiesta alla Questura di notifica a K. dell’esito del procedimento di protezione internazionale presso la locale casa circondariale, o nello studio della legale, questo non e’ avvenuto. E’ ancora in corso l’appello davanti al Tribunale di sorveglianza contro l’espulsione.
Nel frattempo, il 18 luglio, K. e’ stato scarcerato e portato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna da dove e’ stato trasferito al Cie di Bologna per l’esecuzione della misura di sicurezza dell’espulsione.


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