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lunedì 17 gennaio 2011

Al via primi test italiano

(ANSA) - FIRENZE, 17 GEN - Quattro file di banchi nell'auditorium di una scuola media. I primi 20 immigrati hanno affrontato a Firenze il test di italiano per il permesso di soggiorno di lungo periodo: peruviani, albanesi,una donna siberiana. Anche due madri con i loro bambini. In tutto sono 170, tra Firenze e Borgo S.Lorenzo (Firenze), e 10 ad Asti, gli immigrati che hanno affrontato questo primo test. Parte oggi, intanto, la procedura del nuovo decreto flussi per l'ingresso in Italia di 98.080 lavoratori stranieri.


Il test per diventare italiani
Da oggi per avere il permesso di soggiorno gli stranieri dovranno superare una prova di lingua. Tranne in alcuni casi.


FLAVIA AMABILE

Da oggi per ottenere il permesso di soggiorno gli stranieri dovranno superare un test di italiano. Lo prevede il decreto 4 giugno 2010 firmato dai ministri dell’Interno e dell’Istruzione, Roberto Maroni e Mariastella Gelmini.

Quando gli stranieri chiederanno il rilascio del permesso come soggiornanti di lungo periodo dovranno presentare alla Prefettura la richiesta di partecipazione tramite l’indirizzo www.testitaliano.interno.it. E’ quindi necessario che abbiano un pc a disposizione, o come avviene già adesso, si facciano aiutare da associazioni o amici. La Prefettura provvederà alla convocazione entro 60 giorni per lo svolgimento della prova indicando data, luogo e ora. L’esame si svolgerà su un computer oppure - su richiesta - anche per iscritto.

La prova si basa sulla comprensione di brevi testi, frasi ed espressioni di uso frequente. Il contenuto delle prove che compongono il test, i criteri di assegnazione del punteggio e la durata della prova sono stabiliti uniformemente su tutto il territorio nazionale. E la decisione viene presa in collaborazione con alcuni enti di certificazione che hanno stipulato una convenzione con il ministero dell’Interno.

Questo punto della procedura è stato l’ultimo ad essere chiarito: il decreto ha ottenuto il via libera di palazzo Chigi a maggio senza ancora un accordo. Dopo alcuni incontri nei giorni seguenti al via libera, sono stati individuati quattro enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione: l’università Roma Tre, le Università per Stranieri di Perugia e quella di Siena, la Società Dante Alighieri. Sono loro ad occuparsi anche dei corsi di preparazione nel caso in cui gli stranieri ne vogliano frequentare uno, in questi mesi gli enti hanno stipulato convenzioni in modo da coprire l’intero territorio.

Per superare la prova il candidato deve ottenere almeno l’80% del punteggio complessivo. Se l’esito è positivo, lo straniero può a quel punto presentare la domanda e la questura rilascerà il permesso di soggiorno se esisteranno anche tutti gli altri requisiti richiesti, dall’età minima di 14 anni al non avere altri esami pendenti. In caso di bocciatura, lo straniero potrà ripetere la prova e inoltrare un’altra richiesta per sostenere il nuovo test.

Il risultato della prova viene comunicato allo straniero ed è inserito dal personale della Prefettura nel sistema informativo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno e sarà consultabile attraverso il sito testitaliano.interno.it

Non tutti gli stranieri, però, sono tenuti a sottoporsi all’esame di lingua. È infatti esentato dalla prova chi ha attestati o titoli che certifichino che la persona ha una conoscenza dell’italiano a un livello non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (il livello minimo per capire e farsi capire). Ma può evitare il test anche chi ha titoli di studio o titoli professionali (diploma di scuola secondaria italiana di primo o secondo grado oppure certificati di frequenza relativi a corsi universitari, master o dottorati); e chi è entrato in Italia come dirigente, professore universitario o ricercatore, traduttore o interprete; chi è affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico.

Critico il Pd: "Non siamo contrari al test per gli stranieri - commenta Andrea Sarubbi, deputato - E però sorprendente e insensato prevedere una simile operazione senza prevedere allo stesso tempo un rafforzamento delle scuole di italiano per stranieri".

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