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giovedì 22 settembre 2011

Vescovo Tunisi, e' gente disperata pronta a fare di tutto

Lampedusa, 22 set. (Adnkronos) - "Quando la gente e' disperata e' pronta a fare tutto, anche una sciocchezza, anche ricorrere alla violenza. Non basta condannare, bisogna andare a fondo e capire la situazione per rimediare non solo al sintomo ma anche al virus". Cosi' il vescovo di Tunisini, monsignor Maroun Elias Lahham, arrivato alla parrocchia di Lampedusa dove partecipera' alla celebrazione della Santa messa per la patrona dell'isola, commenta la guerriglia avvenuta ieri a Lampedusa tra un gruppo di tunisini e gli abitanti dell'isola, seguita da una carica della polizia. "Sono molto triste - ha detto il vescovo - dopo avere visto le immagini di tutta quella gente che ieri scappava, chi dava le botte e minacciava. Gli uomini sono fatti per vivere insieme in armonia". Il prelato non sa ancora se oggi riuscira' a parlare con i circa 500 immigrati tunisini rimasti ancora al centro di accoglienza in attesa di essere trasferiti in altri Cie dopo l'incendio che ha parzialmente distrutto la struttura di contrada Imbriacola. "Se li potessi incontrare direi loro di non sputare nel piatto nel quale hanno mangiato", ha detto. Invece, parlando dei lampedusani che ieri hanno tirato sassi ai tunisini dopo che alcuni degli immigrati hanno minacciato di fare esplodere due bombole di gas, ha detto "quando uno e' stanco, e' stanco. Ma bisogna andare a cercare le motivazioni di questa stanchezza. Quando si lanciano delle pietre non si deve guardare la pietra ma la mano. Il giudizio se hanno fatto bene o male non spetta certo a me ma a Dio". E parlando ancora dei tunisini ha spiegato: "E' gente disperata che e' scappata da una terra dove c'e' un'economia, non c'e' piu' turismo. Ci sono 800 mila disoccupati. Ma, ripeto, non spetta a me il giudizio su quello che e' accaduto ieri".
(22 settembre 2011 ore 11.02)

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