VERSO IL VOTO Manes Bernardini, candidato di Lega e Pdl segue la linea del governo e scatena la reazione di Pd e Ivd
BOLOGNA, 28 APRILE 2011 - UN «TETTO del 30% di alunni stranieri in ogni classe». La proposta, che richiama la linea dettata dal governo, è contenuta in una riga del programma elettorale di Manes Bernardini — candidato sindaco leghista, sostenuto dal Pdl — e scatena l’immediata reazione del centrosinistra. Mentre, fra Lega nord e Pdl sono scintille sul tema del Civis.
Al capitolo del programma intitolato Scuola pubblica, privata e paritaria, Bernardini invita a «vigilare sul rispetto della percentuale massima di stranieri nelle classi», fissata nel 30%. Sdegnata la replica di Virginio Merola, candidato del centrosinistra: «Non faremo i pulmini per ‘deportare’ i bambini stranieri da un quartiere all’altro’ per rispettare il vergognoso tetto del 30%». «Demagogia da quattro soldi», sbotta Simona Lembi, responsabile organizzazione del Pd. Più ironico il dipietrista Franco Grillini: «Agli eccedenti sarà impedito di andare a scuola? O Bernardini pensa di costruire nuove scuola, con altro personale docente e non docente, per rispettare l’esoterica soglia? Non ha saputo dei tagli della coppia Tremonti-Gelmini?».
MA C’È TENSIONE anche fra Lega nord e Pdl. Che si contendono la primogenitura della battaglia contro il Civis. Manes Bernardini, candidato sindaco del Carroccio (sostenuto anche dal Pdl) ribadisce il suo no al tram su gomma. Ne fa uno dei punti cardine del suo programma. Perché «noi siamo gli unici con le mani pulite sul Civis», avverte. Ricordando i mille banchetti leghisti «in cui non ho mai visto nessuno di quelli che oggi protestano, con una faccia tosta...».
Il Pdl non ci sta. A 17 giorni dalle elezioni non vuole lasciare ai leghisti del Carroccio la bandiera di paladini anti Civis. «Non temo fughe di voti, ma devo salvaguardare il mio partito», ammette Fabio Garagnani, deputato e coordinatore cittadino del Pdl.
E chiarisce: «Ricordo a Bernardini che è candidato di due partiti, Pdl e Lega, non solo della Lega». E che «deve distinguere il ruolo di commissario del Carroccio da quello di candidato sindaco».
Quanto al Civis, Garagnani mette le cose in chiaro: «Caro Manes, anche il Pdl ha le ‘mani pulite’». E «il mio esposto di ben 21 pagine presentato alla magistratura, con relativa interpellanza urgente presentata al governo che ha dato origine alle inchieste in corso». Detto questo, «concordiamo con Bernardini sulla necessità di troncare definitivamente l’opera come primo punto della nostra azione di governo».
IL CANDIDATO leghista — ieri pomeriggio a Milano, dove ha incontrato Umberto Bossi e il minietro Roberto Maroni — non ha dubbi: «Il Civis non si farà». Dunque, se sarà sindaco, «via subito i cordoli e le pensiline da via Irnerio e via Marconi», promette dai microfoni di Punto Radio.
Presto, ai bolognesi arriveranno 200mila opuscoli con il programma elettorale di Bernardini. Trenta punti, pensati «senza ideologie, perché non abbiamo freni o tabù nell’affrontare alcuni argomenti e agiremo sempre nell’interesse generale». Bernardini promette un giro di vite sui negozi etnici come «kebab, negozi cinesi, phone center», perché «occorre fermare simili concentrazioni e la ghettizzazione di intere zone». E ipotizza di fare di via Sant’Isaia, «dove ci sono troppi negozi sfitti», la via «delle botteghe artigianali e del volontariato».
SULLA SICUREZZA, cavallo di battaglia della Lega nord, Bernardini assicura «più controlli e rispetto delle regole». Con più polizia municipale per le strade («assumeremo nuovi agenti»), messa ‘in rete’ con polizia e carabinieri. Sugli autobus, telecamere accese 24 ore su 24; e sistemi di controllo «perché chi sale deve pagare il biglietto».
In Comune, stop alle consulenze esterne. «Vogliamo arrivare al costo zero, perché fra 5mila dipendenti non è possibile che manchino sempre le professionalità necessarie». Si dovrà anche mettere mano al piano traffico, «puntando su una rete di parcheggi, e ridisegnando i percorsi dei bus, perché il centro storico non può essere il capolinea di tutte le linee Atc». Bernardini conferma quindi il piano di riqualificazione di marciapiedi, strade, illuminazione pubblica e piste ciclabili. «Da completare entro metà mandato, coinvolgendo le piccole e medie imprese bolognesi».
di Luca Orsi
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