La parola d’ordine della relazione tra cittadini italiani ed immigrati deve essere alleanza, perché gli immigrati oggi sono più che mai pronti a condividere i vantaggi e le responsabilità che derivano dalla piena inclusione nella terra in cui sono cresciuti, e in molto casi, nati”. Lo ha affermato il Responsabile PD per le seconde generazioni, Khalid Swazi, intervenuto oggi al Forum dell’Immigrazione del PD svoltosi a Roma.
“È per questo – ha proseguito Swazi - che noi immigrati chiediamo il riconoscimento della cittadinanza per coloro che sono nati e cresciuti in Italia ed il diritto di voto, soprattutto per le elezioni amministrative: solo in questo modo ci sentiremo definitivamente parte della società e non saremo più relegati ai margini dell’attenzione sociale. Chiediamo, inoltre, che vengano verificate e monitorate le conseguenze che la crisi economica finisce inevitabilmente per far pesare sulle spalle degli immigrati. A tal riguardo troviamo assolutamente ingiusta una legge che, in un periodo di crisi, rende clandestini gli immigrati che perdono il proprio posto di lavoro”.
Al Forum hanno preso parte diverse associazioni di immigrati che, secondo il Responsabile PD delle seconde generazioni “hanno un’importante funzione di rappresentanza e continueranno ad averla se si inizia a vedere queste associazioni come portatrici di idee e di proposte che possono fare solo il bene delle comunità di immigrati presenti sul territorio nazionale”.
“Comunità che oggi rappresentano una realtà fondamentale capace di contribuire in maniera decisiva alla crescita economica e sociale del Paese. Eppure nell’opinione pubblica nazionale questa realtà non sempre viene riconosciuta: lo stesso Ministro Maroni oggi è tornato ad associare il trema dell’immigrazione a quello della sicurezza e della criminalità. Il nostro sforzo sarà quello di evidenziare e valorizzare il contributo offerto oggi dagli immigrati”.
“In questo il PD sostiene sia il riconoscimento della cittadinanza sia il diritto di voto ed ha individuato nella diffusione della lingua e della cultura italiana un ulteriore strumento di inclusione sociale. Per questo motivo presenterà una proposta di legge di incentivo dell’insegnamento e dell’apprendimento della lingua italiana” ha concluso Swazi.(05/11/2010 – ITL/ITNET)
“È per questo – ha proseguito Swazi - che noi immigrati chiediamo il riconoscimento della cittadinanza per coloro che sono nati e cresciuti in Italia ed il diritto di voto, soprattutto per le elezioni amministrative: solo in questo modo ci sentiremo definitivamente parte della società e non saremo più relegati ai margini dell’attenzione sociale. Chiediamo, inoltre, che vengano verificate e monitorate le conseguenze che la crisi economica finisce inevitabilmente per far pesare sulle spalle degli immigrati. A tal riguardo troviamo assolutamente ingiusta una legge che, in un periodo di crisi, rende clandestini gli immigrati che perdono il proprio posto di lavoro”.
Al Forum hanno preso parte diverse associazioni di immigrati che, secondo il Responsabile PD delle seconde generazioni “hanno un’importante funzione di rappresentanza e continueranno ad averla se si inizia a vedere queste associazioni come portatrici di idee e di proposte che possono fare solo il bene delle comunità di immigrati presenti sul territorio nazionale”.
“Comunità che oggi rappresentano una realtà fondamentale capace di contribuire in maniera decisiva alla crescita economica e sociale del Paese. Eppure nell’opinione pubblica nazionale questa realtà non sempre viene riconosciuta: lo stesso Ministro Maroni oggi è tornato ad associare il trema dell’immigrazione a quello della sicurezza e della criminalità. Il nostro sforzo sarà quello di evidenziare e valorizzare il contributo offerto oggi dagli immigrati”.
“In questo il PD sostiene sia il riconoscimento della cittadinanza sia il diritto di voto ed ha individuato nella diffusione della lingua e della cultura italiana un ulteriore strumento di inclusione sociale. Per questo motivo presenterà una proposta di legge di incentivo dell’insegnamento e dell’apprendimento della lingua italiana” ha concluso Swazi.(05/11/2010 – ITL/ITNET)
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