Roma, 17 ott. (Apcom) - "Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha tagliato ieri uno dei nodi più intricati delle politiche sociali europee: ha detto che è fallito il modello di integrazione multiculturale; ha rivendicato il primato dei valori e dunque dell'identità tedesca all'interno dei confini della Repubblica federale; ha promesso che mai più gli immigrati potranno entrare in Germania senza prima conoscere le regole e soprattutto esprimersi correttamente nella lingua di Goethe. Ultimo ma non ultimo, ha assicurato che i diritti dei lavoratori tedeschi vengono prima dei diritti degli altri". E' quanto rileva in una nota il vicepresidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli.
"Sono una serie di colpi mortali - prosegue - inferti dalla signora Merkel alle politiche fallimentari e del politcally correct che qualcuno, a cominciare dal presidente della Camera, vorrebbe imporre in Italia. A meno che non si voglia apostrofare la signora Merkel con lo stesso epiteto graziosamente suggerito da Fini ai ragazzi immigrati. Una rivoluzione copernicana che segue, a ruota, le politiche di tutela identitaria messe in campo da Nicolas Sarkozy in Francia. La svolta franco-tedesca sulla politica di immigrazione conferma due cose: l'Italia ha fatto da battistrada per il resto d'Europa, dimostrando che nell'Unione europea ci si sta non solo per eseguire passivamente quello che altri decidono, ma anche per stimolarli a decidere su questioni che si vorrebbero evitare; la sinistra italiana, in compagnia degli onorevoli Sarubbi e Granata, sono quanto di più lontano ci sia oggi in Italia rispetto all'Europa".
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