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giovedì 23 settembre 2010

SANITA':IMMIGRATI PIU' A RISCHIO CANCRO, SERVE RETE SOSTEGNO

(ANSA) - VERONA, 23 SET - Gli immigrati sono piu' indifesi rispetto ai cittadini italiani di fronte al rischio di ammalarsi di tumore. Le cause? Alimentazione scorretta, scarsa possibilita' di accedere alle campagne di screening, maggiore diffusione del fumo. E' uno dei temi che saranno affrontati da oggi a Verona nel corso del convegno interregionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica dedicato alle ''Diversita' in oncologia''. In Veneto, in particolare, ogni anno si ammalano di cancro circa 32.000 persone, il 20% delle quali e' rappresentato da stranieri. Per superare le barriere, non solo linguistiche, che rendono difficile la cura degli immigrati, e' indispensabile creare una rete di sostegno che coinvolga le istituzioni. ''Vogliamo approfondire alcuni temi che creano diversita' in oncologia - spiega la prof.ssa Annamaria Molino, direttore dell'Oncologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e coordinatore dell'Aiom del Veneto -. Un fenomeno in costante crescita e' rappresentato dalla migrazione interna da una regione all'altra del nostro Paese, che lascia i pazienti disorientati ed e' dovuto a diversa accessibilita' ai farmaci nelle diverse regioni''. Durante il convegno si parlera' anche dell'impatto causato dalle differenze linguistiche, culturali e religiose. ''Ogni giorno - continua la prof.ssa Molino - ci confrontiamo con le problematiche connesse alla multietnicita' dei nostri pazienti. Dobbiamo affrontare patologie diverse che un tempo neppure conoscevamo. Non solo. In alcuni casi gli stranieri hanno paura a recarsi in ospedale perche' clandestini. Con la conseguenza che il tumore viene diagnosticato quando e' in fase avanzata''. Il ruolo del mediatore culturale diventa quindi essenziale. ''L'oncologia interraziale - conclude la prof.ssa Molino - avra' un peso sempre maggiore vista la consistenza delle ondate migratorie che interessano il nostro Paese''. (ANSA).

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