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lunedì 16 agosto 2010

Ci sono più cristiani che musulmani tra gli immigrati che vivono a Bologna

Lo rivela lo studio dell´Osservatorio provinciale delle immigrazioni a Bologna intitolato “Stranieri e appartenenza religiosa” disponibile on line sul sito della Provincia. Ad appartenere alla religione cristiana è infatti la metà degli immigrati, che sono soprattutto cristiani ortodossi. Sono invece di religione musulmana quattro stranieri su dieci.

Si tratta di stime ricavate dai ricercatori sulla base della composizione religiosa ufficiale dei Paesi d’origine, una tecnica utilizzata a partire da dati del 2008 con l´obiettivo di fornire uno strumento utile alla programmazione del welfare, ma che non tiene conto dei convincimenti personali di ogni singola persona e dei culti concretamente praticati.

La religione cristiana tra gli stranieri in provincia di Bologna è dunque quella cristiana che conta più di 40mila cittadini, ovvero nove punti percentuali in più rispetto a quella musulmana.

Più nel dettaglio, secondo il report dell´Osservatorio, all´interno del gruppo cristiano (che raduna il 49% degli immigrati che professano una fede e il 4,3% sul totale degli abitanti bolognesi), il culto più rappresentato è quello ortodosso, con poco meno di 25mila cittadini (il 58% di tutti gli stranieri cristiani).

Scomponendo poi l´appartenenza cristiana nei tre gruppi che la articolano risultano 24.600 ortodossi, 14.300 cattolici e 3.500 protestanti). Da questo punto di vista i musulmani, con 34.400 cittadini, rappresentano la maggioranza relativa degli stranieri, e risultano il 3,5% della popolazione residente in provincia di Bologna. Seguono poi i taoisti (3.400), i buddisti (1.600) e gli induisti (1.400). 


Gli stranieri cristiani, soprattutto ortodossi e cattolici, sono in maggioranza di donne (25.300 contro 17.200 uomini), mentre prevale il genere maschile tra i musulmani (20.000 contro 14.200 donne) e gli induisti. A influire sui risultati del rapporto è soprattutto l´incremento di arrivi dall´Est Europa, per l´ingresso della Romania nell´Ue, per le regolarizzazioni delle badanti provenienti da paesi a prevalenza cristiano-ortodossa.


In conclusione, osservano i ricercatori del rapporto, la percentuale dei musulmani sul totale dei residenti italiani e stranieri sale (dall´1,1% del 1997 al 3,5% al 2008), ma questo gruppo, “benché faccia oramai parte integrante del tessuto sociale nazionale e locale, rimane molto minoritario se comparato alla popolazione totale”.



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