Dopo un anno non è cambiato nulla. C’è chi usa i dintorni di via Zamboni come gabinetti all’aperto e i residenti pagano dazio. Lascia le tue segnalazioni sul degrado in città
Bologna, 12 luglio 2011 - Arriva il caldo e, immancabile, il problema degli odori sgradevoli per le vie del centro città. Non è una novità: a ridosso di via Zamboni la situazione peggiora ogni anno di più. E la chiusura per lavori di Piazza Verdi e via Petroni non è un fattore secondario. Il fetore, dovuto alla maleducazione di alcuni individui che espletano le loro funzioni corporali in strada e ai cassonetti della spazzatura ricolmi, è nauseabondo e difficilmente sopportabile. Residenti e commercianti, non ci sarebbe neppure bisogno di dirlo, sono esasperati. Proprio un anno fa il Carlino era andato a verificare la situazione di degrado che colpisce la zona, mostrandovi fotografie e testimonianze strada per strada.
Dodici mesi dopo siamo tornati a controllare e certo non si può dire che qualcosa sia cambiato. Almeno non in meglio. In via Canonica, ad esempio, sotto il sole cocente dell’ora di pranzo, la puzza di pipì impregna i portici e i (rari) passanti si tappano il naso e trattengono il respiro per passare oltre. Non diversa la situazione tra via dei Bibiena e via Vinazzetti. Anche qui sporco e odori fastidiosi sono (purtroppo) di casa. Andrea Cantoni, titolare del bar ‘La piazzetta’ è abituato a questi miasmi. «Abbiamo segnalato il problema almeno un centinaio di volte, sia a Hera che ai vigili urbani ma intervenire sembra impossibile». Rispetto ad un anno fa il servizio di pulizia, che dovrebbe (tra le altre cose) eliminare gli odori sgradevoli «è migliorato leggermente, sotto la pressione delle segnalazioni ma in generale puzza e sporcizia sono ancora fuori controllo».
Senza apparente soluzione sembra invece l’area attorno a via del Guasto. Qui la condizione dei vicoli e dei portici, e a dire il vero anche dei cassonetti della spazzatura, fa cambiare letteralmente strada agli studenti diretti verso le facoltà di via Zamboni. «È uno schifo — lamenta una ragazza inglese — Bologna sta diventando una città invivibile». Il termine calza. In tanti, ormai, hanno il dente avvelenato. «Immigrati, ragazzi ubriachi, vagabondi di ogni tipo: le strade sono cosa loro» dice con amarezza il barista Andrea Cantoni.
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