In città fermate 11 persone: tutti afgani tranne un iraniano, il leader. Per garantire il passggio ai disperati dall'Italia alla destinazione finale avrebbero preteso 500 euro a testa
Bologna, 6 luglio 2011 – Nell'operazione delle squadre Mobili di Bologna e Ravenna che ha portato all'arresto di 13 persone in mezza Italia e stroncato la tratta di immigrati verso il Nord Europa, Bologna era uno degli snodi principali, anzi il principale. L'Operazione Ropax (le manette sono scattate questa mattina all'alba) ha coinvolto anche Ascoli Piceno, Milano, Roma e Teramo. Il personale delle squadre Mobili di Bologna e Ravenna, in collaborazione con i colleghi di Lecce, ha inoltre eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare emesse nell’ambito di un procedimento penale connesso a carico di altri stranieri, dediti in Italia e all’estero allo ‘smuggling’, il trasporto clandestino di persone. Le indagini sono durate per più di un anno: gli immigrati, attraverso trasferimenti in Turchia, Libia ed Egitto, raggiungevano le coste del nostro paese con imbarcazioni di medie dimensioni. Una volta sbarcati in meridione trovavano una capillare rete di connazionali che si adoperava per ospitarli in abitazioni e consentire l’organizzazione del viaggio in piccoli gruppi. Il trasporto attraverso l’Italia fino al confine tedesco o francese avveniva con auto e pullmini noleggiati, oppure tramite Tir e treni. Per questo, sottolinea la polizia, Bologna diventava appunto lo snodo principale per chi era diretto verso il Nord Europa.
COSI' A BOLOGNA
A Bologna sono stati complessivamente bloccate (fra arresti e fermi) undici persone: tutti afgani tranne il leader iraniano. Secondo l'accusa avrebbero fornito supporto logistico agli immigrati in transito nel nostro Paese e diretti in altre nazioni de'Europa. Per garantire ai disperati il passaggio i fiancheggiatori pretendevano una cifra attorno ai 500 euro. Complessivamente il viaggio dai Paesi d'origine (come Pakistan o Afganistan) costava una cifra dai 5mila ai 15 mila euro a testa.
Il Questore Stingone: "Via le mele marce"
Il Questore di Bologna, Vincenzo Stingone, ha commentato gli esiti dell'operazione 'Ropax', che ha smantellato una vasta organizzazione dedita al traffico di clandestini: "Bisogna fare in modo che le mele marce non infettino le mele sane, che sono la stragrande maggioranza. E' una grandissima operazione di polizia, di spessore nazionale e internazionale, nella quale gli investigatori, coordinati dalle procure di Bologna e Lecce, hanno lavorato con grande tenacia e professionalità".
"E' una operazione di rilievo - ha proseguito Stingone - anche perché mette il dito nella piaga di un reato odiosissimo, il traffico di esseri umani, che mette gli immigrati a rischio di delinquenza e criminalità. Senza volere generalizzare - ha aggiunto il Questore - sappiamo bene che gli stranieri che arrivano in Italia senza lavoro né casa, è probabile, se non quasi certo, che possano delinquere".
Lo scafista accoltellato
Uno scafista turco e' stato accoltellato da tre georgiani durante un trasporto di clandestini e poi buttato in mare nell'Egeo: gli investigatori bolognesi che indagavano sulla tratta di essere umani hanno sentito in una intercettazione quello che era accaduto e avevano dato per morto il turco. In realta' l'uomo dopo essere rimasto una paio di giorni in mare era stato tratto in salvo da un traghetto. E' uno degli episodi dell'Operazione 'Ropax'. I quattro scafisti, nell'agosto scorso, stavano portando su un veliero i clandestini. Tra di loro si e' scatenata una lite conclusa con il pestaggio e l'accoltellamento del turco. Che poi è rimasto un paio di giorni nelle acque dell'Egeo. Ma una volta portato sule coste greche oltre alle cure per lui c'e' stato l'arresto.
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