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mercoledì 27 luglio 2011

La presidente: «Siamo co-protagonisti del percorso». Ma Merola tira dritto. Opposizione divisa

Corriere di Bologna.it

Draghetti e Merola 
Draghetti e Merola
Beatrice Draghetti stoppa ancora Virginio Merola ma il sindaco tira dritto sul progetto di federazione di città (nel menù c’è anche l’abolizione della Provincia). Nella telenovela della città metropolitana i due sono arrivati ai ferri corti. Intanto, sulla proposta meroliana il centrodestra si spacca con il Pdl dalla parte di Palazzo Malvezzi e la Lega Nord che guarda con interesse alla federazione di città.
La Draghetti e Merola si sono visti ieri mattina al sacrario dei caduti in piazza del Nettuno per le celebrazioni del 68esimo anniversario della caduta del fascismo. Poche parole e un po’ di freddezza. Poi, durante il consiglio provinciale, al netto dell’aplomb istituzionale, la presidente non ha usato giri di parole. La Provincia «pure nella prospettiva di superare se stessa a favore di un assetto migliorativo, non può che essere co-protagonista del percorso, confermandosi così quella sinergia di corresponsabilità tra enti, collaudata negli anni, che rappresenta un unicum nel panorama nazionale», ha scandito la presidente. Che poi, per abbassare la temperatura, ha ricordato «i molteplici percorsi nuovi, di cui la Provincia si è fatta promotrice in un’ottica di forte, costruttiva e responsabile collaborazione con tutte le istituzioni del territori». Palazzo Malvezzi, insomma, non vuole fare da spettatore inerme.
Ma a Palazzo d’Accursio non la vedono alla stessa maniera. Di fronte al consiglio comunale per la presentazione delle linee programmatiche di mandato, il primo cittadino non ha fatto passi indietro. Tra i contenuti del Piano strategico c’è anche la riduzione dei «livelli di governo con l’abolizione della Provincia, la città metropolitana è il percorso da seguire valorizzando la capacità dei Comuni di fare unione, di mettersi insieme per usare meglio le risorse». Merola, insomma, è rimasto della sua opinione, forte anche del consenso del sindaco di Imola, Daniele Manca, e soprattutto di quello pesantissimo del governatore Vasco Errani arrivato per bocca della numero due di via Aldo Moro, Simonetta Saliera. Nella paradossale vicenda della città metropolitana un altro paradosso sono le allenze.
L’apertura nei confronti di Merola arriva da dove meno te lo aspetti: l’ex candidato sindaco del Carroccio, Manes Bernardini: «L’importante è che ci sia un dibattito ampio e non solo portato avanti sui giornali». Per tenere fede alla sua linea politica bolognese, ancora una volta il centrodestra si è spaccato. Dal Pdl, infatti, è arrivato pieno sostengo alla Provincia e bordate all’indirizzo di Merola. «Quello del sindaco è un papocchio pasticciato, spero che nessuno ci caschi — ha tuonato il senatore Filppo Berselli —. perché il centrosinistra vuole perpetuare il suo potere su tutta la città evitando le elezioni per la città metropolitana». Stessa musica dal senatore Massimo Palmizio: «Sarà meglio che scegliamo tutti insieme quale modello adottare invece che dicuetere nelle solite quattro stanze». Ancora più duro il consigliere comunale, Michele Facci: «Non vorrei che fosse un voto per evitare il voto ed eventuali radicali trasformazioni in un Comune dove si è appena vinto». Nel Pdl unica voce fuori dal coro quella del parlamentare, Giancarlo Mazzuca: «Sull’abolizione della Provincia si parla tanto ma poi non si fa nulla, quella di Merola è un’ipotesi che potrebbe anche rivelarsi interessante».
Marco Madonia
26 luglio 2011

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