Con questo intervento iniziamo a fare la nostra parte, d’intesa con il Governo e le altre Regioni
Ieri sera, con un volo charter, è arrivato all’aeroporto di Bologna il primo gruppo di giovani profughi provenienti dai paesi africani. Sono scesi dall’aereo ancora impauriti dall’esperienza delle pratiche di identificazione. “Ci hanno preso le impronte digitali, ma siamo considerati dei delinquenti?”. Questa la prima domanda posta alla mediatrice culturale che accompagnava la nostra delegazione.
I ragazzi sono tutti somali, quindi rientrano nella piena condizione di tutela. Dopo un lungo pellegrinaggio via terra, dalla Libia hanno preso il mare per giungere, come tanti in questi giorni, a Lampedusa.
Con questo primo intervento di accoglienza, cominciamo così a fare la nostra parte in attuazione dell’intesa sottoscritta dal Ministro Maroni e dal nostro Presidente in rappresentanza di tutte le Regioni italiane.
I trenta ragazzi sono stati accolti in strutture già autorizzate per l’accoglienza dei minori. La piena collaborazione degli Enti locali, coordinata dalla Cabina di regia che si riunisce oggi in giornata, ha permesso infatti la diffusione dell’intervento di accoglienza su gran parte del territorio regionale.
A mezzanotte i mezzi della Protezione civile hanno accompagnato ragazzi ed educatori nelle rispettive comunità: tre a Cesena, quattro a Parma, dieci a Bologna e provincia, cinque in provincia di Reggio Emilia, quattro a Rimini e altri quattro a Piacenza.
Ora il lavoro passa alle strutture e ai servizi per far sì che ognuno dei ragazzi possa individuare la sua strada. A noi l’impegno perché questi segnali di coesione si confermino ad ogni livello.
L’assessore regionale alle Politiche sociali
La regione si prepara ad accogliere i primi 1500 profughi, precedenza ai minori.
A Bologna il tavolo per gestire l’emergenza attraverso la Protezione civile, in collaborazione con Enti locali, Prefetture, autorità ecclesiastiche e associazioni di volontariato.
Il sottosegretario alla presidenza della Giunta Alfredo Bertelli, alla sua sinistra l’assessore Marzocchi e alla destra l’assessore Gazzolo
L’Emilia-Romagna è pronta ad accogliere 1500 profughi e a garantire da subito l’ospitalità per i minori attraverso la rete dei servizi sociali. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza della Giunta Alfredo Bertelli, presentando le conclusioni della seconda riunione del tavolo regionale per affrontare l’emergenza umanitaria. La riunione con i rappresentanti delle Province e dei Comuni con più di 50 mila abitanti, si è svolta alla presenza degli assessori regionali Paola Gazzolo (Protezione civile) e Teresa Marzocchi (Politiche sociali) e del direttore dell’Agenzia di protezione civile regionale Demetrio Egidi.
Nel corso della conferenza stampa in Regione, cui hanno partecipato anche il sindaco di Imola Daniele Manca in rappresentanza dell’Anci e la presidente della provincia di Ferrara Marcella Zappaterra per l’Upi, Bertelli ha spiegato che il piano nazionale per l’accoglienza dei profughi è in via di definizione attraverso il sistema nazionale di Protezione civile, mentre Regioni, Province e Comuni insieme alle Prefetture sono impegnati nel coordinamento dell’accoglienza, avvalendosi del sistema regionale di Protezione civile.
“Dalla fase dell’emergenza siamo passati alla fase dell’accoglienza – ha sottolineato Alfredo Bertelli – cui noi faremo fronte con uno sforzo collettivo e coordinato di tutta la comunità regionale. La tragedia successa nei giorni scorsi nel canale di Sicilia impone a tutti di agire presto, con umanità e senso di responsabilità”. Sono in corso incontri con le Prefetture, le autorità ecclesiastiche e le associazioni di volontariato.
Sul fronte dei numeri, alla luce dell’intesa raggiunta dalla Conferenza unificata tra Governo, Regioni, Province autonome e Enti locali, lo scenario prefigura un primo impegno dell’Emilia-Romagna per accogliere 1500 persone in tutte le province e altre 750 in una seconda fase, sino a coprire la quota di ospitalità indicata nell’accordo con il Governo stimata in 3700 stranieri. Si tratta di persone che sceglieranno di avvalersi del permesso temporaneo previsto dall’articolo 20 del Testo unico sull’immigrazione e dei primi profughi in arrivo dalla Libia.
L’ipotesi delle tendopoli è stata definitivamente accantonata, come richiesto fin da subito dalla Regione. “Stiamo valutando i luoghi dell’ospitalità provincia per provincia - ha concluso Bertelli - per rispondere in tempi rapidi con strutture adeguate e attrezzate”, mentre per quanto riguarda il tema delle risorse “è stato confermato che saranno garantite dal Governo”.
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