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venerdì 5 novembre 2010

Fra minacce e risarcimenti continua la protesta sulla gru

Ogni giorno il cantiere perde 25mila euro. La città si prepara a un altro sabato piuttosto teso. E tu cosa pensi di questa situazione? Inviaci un commento e partecipa al sondaggio
Brescia, 5 novembre 2010 - Verso un altro sabato che, se non da scontri, si preannuncia piuttosto teso. E con il costo della protesta che è sempre più al centro dei dibattiti. Brescia, da quasi una settimana la città della protesta sulla gru, si prepara a ricevere gli immigrati che parteciperanno alla manifestazione annunciata ufficialmente ieri. «Saranno in moltissimi solidali con chi si trova sulla gru» è stato annunciato ieri dagli i
mmigrati che hanno spiegato: «E se qualcuno userà la forza, non sarà come sabato scorso».
La tensione è salita, tra i manifestanti e gli immigrati che li appoggiano, nelle ultime ore. E non sembrano estranee a tutto ciò le esternazioni degli esponenti leghisti cittadini, secondo cui «è pronta la mobilitazione di piazza: siamo disposti a portare nelle vie del centro storico bresciani onesti, immigrati regolari e tutti coloro che non intendono farsi prendere in giro da quattro prepotenti che pensano di essere i padroni della città».

E al centro delle discussioni anche la questione del risarcimento dei danni derivanti dalla chiusura del cantiere. Valerio Prignachi, presidente di Brescia Mobilità, interpellato in merito ha stimato in 25mila euro al giorno la perdita del cantiere fermato dalla protesta. Ma dall’Associazione Diritti per Tutti, vicina a chi sta manifestando in via San Faustino, giunge immediata la risposta.
«Il Comune ha un contenzioso con l’Ati, la società che sta realizzando il metrobus, stimato sui 328 milioni di euro. La cifra di 25mila euro è una goccia nel mare». E ancora: «Questi danni li deve pagare chi ha originato i problemi: il ministero dell’Interno». Gli immigrati, ieri dall’alto hanno ribadito «se cercano di sgomberarci ci gettiamo». E nella conferenza stampa è stato detto: «Siamo stati truffati. Quelli che ogni mattina si alzavano per andare a lavorare erano più esposti ai controlli. Ora quindi proprio loro che aspiravano a una vita onesta e di lavoro in Italia hanno pagato per niente e devono andarsene. Tra di noi ci sono persone che per venire a lavorare in questo paese hanno pagato anche 10mila euro e venduto delle proprietà». Ieri, infine si è notata tensione tra gli immigrati perché sembrava che i vigili del fuoco fossero impegnati in un sopralluogo per la collocazione di reti sotto la gru.
IL GIORNO. Brescia

Vedi il videomessaggio degli occupanti
http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=media&media=12439Immigrati sulla gru, la Lega: "Lasciateli senza cibo"

Cosa ne pensate della protesta sul cantiere della gru?

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