Castel del Rio, minuscolo comune della provincia di Bologna ed un record: la percentuale di immigrati superiore a quella della popolazione residente. Ad attestarlo l’ultimo rapporto Caritas-Migrantes diffuso dalla Regione che conferma come su 1.256 abitanti, il 14, 8% sia straniero.
Quattro frazioni adagiate sull’Appennino emiliano- Belvedere, Moraduccio, Giugnola e Valsalva – storie di confine e castelli con uno sguardo al passato, fatto di guerre i cui segni sono ancora tangibili ed un futuro che stenta a decollare nonostante in paese si parlino lingue e dialetti diversi.
Nel 1944, infatti, i nazisti si fermarono per tutto l’inverno, facendo del bel Palazzo degli Alidosi uno dei loro quartier generale sulla Linea Gotica. Sarà anche per questo che gli abitanti del piccolo centro sono abituata ad integrarsi con gli stranieri. Un altro piccolo record è rappresentato dalle 16 associazioni di vario tipo, da quelle dei commercianti, alle culturali, fino alla pro loco che offrono servizi ai residenti mentre a far funzionare la macchina comunale ci pensano quattro impiegati.
E c’è anche un servizio sociale dedicato agli stranieri: “La Buca”. Ovviamente, scarse risorse economiche. Il bilancio comunale, si attesta infatti sul milione di euro, la maggior parte dei quali a vantaggio dell’istruzione, scuole elementari e medie che contano su circa un centinaio di alunni. “Non ci rinunciamo” afferma il Sindaco, Giovannino Bernabei, “perché altri paesi qui attorno sono sfioriti per aver tagliato i fondi. I bambini sono un assegno circolare per il futuro di Castel del Rio. Quei piccoli si mescolano senza problemi. Figli di locali e dell’immigrazione”.
Eletto con percentuali d’altri tempi – il 75% - Bernabei governa un comune il cui Consiglio comunale è composto da 12 elementi, quattro assessori, ed ha un obiettivo ossia impedire di far perdere al paese lo status di comune autonomo evitando accorpamenti. “Siamo figli degli Alidosi e stiamo qui da secoli” afferma fiero. Motore economico del paese sono le castagne, oro da queste parti e con una tradizione decisamente importante.
Il locale Consorzio per la raccolta ne sforna ogni anno circa cinquemila per un equivalente di 1,5 milioni di euro. Nonostante Castel del Rio rappresenti un efficace esempio di integrazione e di pacifica convivenza, non poteva mancare la stoccata critica della Lega Nord Emilia che, per bocca del deputato e segretario nazionale, Angelo Alessandri , sostiene che “l’ignavia del centrosinistra ha trasformato l’Emilia-Romagna in una calamita per gli stranieri. E’ ora di cambiare rotta”.
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