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venerdì 15 ottobre 2010

IN E. ROMAGNA 4. 500 I RICHIEDENTI ASILO

(AGI) - Bologna, 12 ott. - Sono circa 4.500 in Emilia-Romagna, tra coloro che hanno ottenuto una protezione dallo Stato italiano e coloro che hanno fatto domanda di asilo e attendono ancora una risposta. Provengono soprattutto da Eritrea, Costa d'Avorio, Nigeria, Afghanistan, Somalia e fuggono da dittature, guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani. E' quanto emerge dal monitoraggio annuale del progetto "Emilia-Romagna terra d'asilo", che ha un nuovo capofila, il Comune di Reggio Emilia.
  Di queste persone, della loro protezione e accoglienza, sancita anche a livello europeo e internazionale, in Italia si occupa una rete di enti locali insieme ad associazioni e cooperative sociali: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Attualmente in Emilia-Romagna esistono nove progetti - a Rimini, Forli', Ferrara, Ravenna, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Fidenza - inseriti nella rete nazionale Sprar, per un totale di 245 posti, finanziati tramite un bando nazionale del ministero dell'Interno. A fine settembre il bando e' stato riaperto e per la prima volta i progetti avranno validita' triennale (2011/2013).
  La Regione Emilia-Romagna e' l'unica regione in Italia ad aver adottato, insieme agli enti locali, ai sindacati e a diverse realta' del terzo settore, un protocollo d'intesa per assicurare ai rifugiati accoglienza e possibilita' di integrazione "armoniche" a livello regionale. Dal protocollo e' nato nel 2005 il progetto "Emilia-Romagna terra d'asilo", che ha l'obiettivo di ampliare e supportare la rete dei partner, realizzare un monitoraggio annuale, organizzare corsi di formazione per operatori degli enti locali, forze dell'ordine e terzo settore. Da quest'anno l'ente capofila del progetto e' il Comune di Reggio Emilia. (AGI) Mir

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