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mercoledì 6 ottobre 2010

Figli d'immigrati, a scuola è tutto esaurito

Allarme dei presidi: abbiamo poco personale e aule affollate. E la Provincia stima 150 nuovi arrivi entro la fine dell'anno scolastico. Ondata di iscritti per i ricongiungimenti familiari, ma le classi sono stracolme. Le Farini hanno già rifiutato 2 ragazzi. Piene le Dozza. Alle Saffi su 131 alunni 83 sono stranieri

di ILARIA VENTURI

Ragazzini che arrivano dal Pakistan, dalla Moldavia, dal Bangladesh per ritrovare mamma e papà, per essere di nuovo una famiglia unita sotto le Due Torri. Ma che quando bussano alle porte delle scuole, in particolare delle medie, rischiano di rimanere fuori. Le classi, a causa dei tagli, sono già sovraffollate. E da qui alla fine dell'anno scolastico sulla Provincia di Bologna sono programmati 150 ricongiungimenti famigliari: stranieri in età di scuola dell'obbligo che hanno diritto a un banco. Un numero che per altro è calcolato per difetto.

L'allarme è arrivato al tavolo dell'Associazione delle scuole autonome (AsaBo) nell'ultima assemblea dei presidi al liceo scientifico Sabin che temono l'insorgere di problemi organizzativi di non facile soluzione. Sino ad oggi i dirigenti scolastici hanno trovato una soluzione, dirottando le famiglie in scuole dello stesso quartiere o aumentando il numero di alunni per classe. Ma a preoccupare sono i nuovi arrivi. Alle medie Besta, per esempio, sono arrivati una decina di ragazzi dal secondo giorno di scuola ad oggi: due classi sono cresciute a 28, ma ora l'istituto è al limite. Sempre a San Donato le medie Saffi, con 83 stranieri su 131 alunni, sono al completo, rimane qualche posto solo alle elementari Romagnoli. "Sarà emergenza se continuano ad arrivare", dicono all'istituto.

In zona Barca le classi prime e terze delle medie Dozza sono piene, qualche posto rimane alle Irnerio dove la media è annessa al Conservatorio. "Alle Farini ho dovuto dire di no a due ragazzi, che hanno poi trovato posto in scuole vicine, perché da noi le prime erano già piene - spiega la preside Filomena Massaro, rappresentante della Giunta di AsaBo - quest'anno il fenomeno sta esplodendo a causa della riduzione degli organici, delle classi numerose e della riduzione del tempo prolungato. L'inserimento nelle scuole di questi ragazzi che arrivano a lezioni avviate non solo per ricongiungimenti famigliari, ma anche per cambio di residenza da un quartiere all'altro, va programmato. Altrimenti risulta ingestibile".

"Bisognerebbe poter programmare questi arrivi già al momento delle iscrizioni, per non far migrare questi bambini da una scuola a un'altra in cerca di un posto o non sovraffollare le classi", suggerisce Maria Cristina Silvestri, preside dell'istituto comprensivo 10. "Se gli arrivi continueranno bisognerà organizzarsi per dare risposte a tutte le famiglie", aggiunge sulla stessa linea Giovanni Schiavone, preside degli Istituti comprensivi 1 e 6. A San Donato è già stato programmato un incontro a metà mese tra le scuole, il quartiere e chi segue l'inserimento degli immigrati a Bologna. Il Comune si sta già occupando del fenomeno con Info-Bo, lo sportello per l'integrazione gestito dalla Onlus Opera dell'Immacolata, convenzionato anche con la Prefettura proprio per programmare le accoglienze e la pianificazione dei servizi e favorire così l'integrazione. Tra il 2008 e il 2009 la domanda di ricongiungimenti famigliari a Bologna è raddoppiata, mentre quest'anno c'è stato un calo. Ma le scuole stanno facendo fronte ora agli arrivi programmati l'anno scorso. 
La Repubblica di Bologna

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