(ASCA) - Roma, 14 ott - ''Integrazione per gli immigrati vuol dire anche introdurre lo ius soli''. Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della commissione Affari europei, che partecipa alla Settimana sociale dei cattolici a Reggio Calabria.
''Chi e' nato in Italia - aggiunge - deve essere considerato italiano. Finora e' stato fatto molto poco in fatto d'integrazione, anzi si e' deciso di puntare tutto sui respingimenti. Oltre allo ius soli si introduca il permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro''.
Dobbiamo ricordare che i
n Italia la cittadinanza si può acquisire (fonte
- WIKIPEDIA):
- secondo lo ius sanguinis (diritto di sangue), per il fatto della nascita da un genitore in possesso della cittadinanza (per alcuni ordinamenti deve trattarsi del padre, salvo sia sconosciuto);
- secondo lo ius soli (diritto del suolo), per il fatto di essere nato sul territorio dello stato;
- per il fatto di aver contratto matrimonio con un cittadino (in certi ordinamenti la cittadinanza può essere acquistata dalla moglie di un cittadino ma non dal marito di una cittadina); vi sono anche ordinamenti in cui il matrimonio non fa acquistare automaticamente la cittadinanza ma è solo un presupposto per la naturalizzazione;
- per naturalizzazione, a seguito di un provvedimento della pubblica autorità, subordinatamente alla sussistenza di determinate condizioni (come, per esempio, potrebbero essere la residenza per un lungo periodo di tempo sul territorio nazionale, l'assenza di precedenti penali, la rinuncia alla cittadinanza d'origine ecc.) o per meriti particolari. In molti ordinamenti, a sottolinearne la solennità, il provvedimento di concessione della cittadinanza è adottato, almeno formalmente, dal capo dello stato.
http://www.senatoripd.it/gw/producer/producer.aspx?t=/documenti/author.htm&auth=93 |
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