La presidente dell'Ordine nazionale Assistenti sociali, sottolinea l'urgenza di un incontro col ministro Maroni.
Roma, 15 ott. (Labitalia) - "Ad oltre un anno di distanza la richiesta di chiarimento dell'Ordine nazionale Assistenti sociali al ministero dell'Interno resta inevasa. Il quesito infatti relativo all'obbligo di denunzia degli immigrati clandestini in capo all'assistente sociale pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (quelli cioé che operano presso strutture pubbliche come i servizi sociali degli enti locali, amministrazione della giustizia, ed altro), non é stato chiarito". Così Franca Dente, presidente dell'Ordine nazionale Assistenti sociali, sottolinea l'urgenza di un incontro col ministro Maroni.
"In un'Italia che si scopre impaurita, xenofoba, allarmata da violenze che serpeggiano durante manifestazioni della società civile -avverte la presidente degi assistenti sociali- la situazione di incertezza sulle modalità di comportamento professionale venutasi a creare non è oltremodo tollerabile".
Dente sottolinea che "l'esercizio di una professione di aiuto quale la nostra avverte come impellenti e non più procrastinabili chiarimenti legislativi e comunanza sulle strategie di intervento nei confronti degli immigrati clandestini che, ad oggi, rappresentano oltre il 2% della popolazione italiana". Prioritarie diventano "le politiche di contrasto alle povertà "speciali" connesse all'immigrazione, anche per evitare la cooptazione dei clandestini da parte delle organizzazioni criminali". "Gli interventi di tutela e di inclusione e non solo la repressione sembrano al momento l'unica via per non alimentare ulteriormente lo stato di tensione sociale che stiamo vivendo" conclude Dente, che attende un "incontro chiarificatore col Ministro dopo le tre note ufficiali sul tema".
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