Strani trucchi per la regolarizzazione dei migranti: i datori di lavoro non esistono. Gli stranieri pagano anche 7mila euro a mediatori che poi rilasciano una ricevuta che non ha nessun valore
di CARLO GULOTTAForse non sapremo mai se chi ha giocato sporco è riuscito anche a mettersi in tasca un bel gruzzolo di quattrini, ma una cosa è certa: molti hanno approfittato della sanatoria per colf e badanti dell'anno passato per avere vantaggi, quasi certamente in denaro. La vulgata parla di datori di lavoro "fantasma", coi nomi tratti dagli elenchi telefonici o addirittura fra quelli delle persone decedute o i detenuti. A Bologna gli "introvabili", quelli che avevano promesso un'assunzione ai collaboratori domestici e alle colf, sono 80. Ottanta fantasmi, appunto. Ma il numero potrebbe aumentare: in Questura, ad oltre un anno dalla chiusura dei termini, devono ancora essere esaminate 1.559 domande di regolarizzazione. E fra queste, sospettano il centro immigrati della Cgil e altre associazioni che si occupano di migranti, potrebbero nascondersi altre "false assunzioni".
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In tutto, secondo dati aggiornati al mese scorso, la Prefettura ha ricevuto 6.515 domande: 4.639 quelle accolte, 317 respinte. Di queste, in ottanta casi non è stato possibile rintracciare i datori di lavoro. Altre 237, invece, sono state bocciate a causa di altre irregolarità. Insomma, una trappola. L'impressione di chi conosce il fenomeno è che chi non aveva i requisiti si sia rivolto a mediatori e intermediari, lasciando nelle loro tasche fino a 7 mila euro a domanda, in cambio di una ricevuta che non ha nessun valore. Una truffa. Che le vittime non potranno mai denunciare, visto che sono state proprio loro a cercare di aggirare la legge per ottenere la regolarizzazione.
A Bologna, l'avvocato Alessandro Enriquez, consulente dell'agenzia di intermediazione CasaBase, cita almeno due casi. "Si tratta di migranti che si sono rivolti a noi chiedendo aiuto perché non riuscivano più a mettersi in contatto coi datori di lavoro. Non hanno voluto dirci se hanno pagato e nessuno vuole sporgere denuncia, per timore di essere respinto. Una delle tante storture della Bossi-Fini, insomma".
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