L'organizzazione di cittadini egiziani, tunisini e cinesi aveva a capo un pregiudicato di origini calabresi. La banda è stata sgominata dalla polizia del capoluogo ligure.
GENOVA - Chiedevano dagli 8mila ai 10mila euro a ogni immigrato. Circa cinquanta, in tutto. In cambio, fornivano documenti falsi per entrare in territorio italiano. La banda, che agiva a Genova, è stata sgominata dalla Squadra mobile della polizia.
LA BANDA. Dell'organizzazione facevano parte cittadini cinesi, egiziani e tunisini. A capo c'era invece un pregiudicato di origini calabresi, al cui servizio si era messo anche un commercialista, grazie al quale i documenti falsi venivano registrati sul sito web del ministero dell'Interno. Le operazioni di regolarizzazione costavano all'organizzazione 500 euro per ciascuno degli extracomunitari.
GLI ARRESTI. Cinque persone sono ora in carcere, due ai domiciliari. Le accuse sono di falso e di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'illegale permanenza sul territorio nazionale di una cinquantina di cittadini extracomunitari.
venerdì, 24 settembre 2010LA BANDA. Dell'organizzazione facevano parte cittadini cinesi, egiziani e tunisini. A capo c'era invece un pregiudicato di origini calabresi, al cui servizio si era messo anche un commercialista, grazie al quale i documenti falsi venivano registrati sul sito web del ministero dell'Interno. Le operazioni di regolarizzazione costavano all'organizzazione 500 euro per ciascuno degli extracomunitari.
GLI ARRESTI. Cinque persone sono ora in carcere, due ai domiciliari. Le accuse sono di falso e di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'illegale permanenza sul territorio nazionale di una cinquantina di cittadini extracomunitari.
TG1
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