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venerdì 5 agosto 2011

100 MIGRANTI GETTATI IN MARE

Almeno cento migranti morti
in mare. I corpi gettati in acqua

L'UNITÀ.IT

La loro disperazione è tale che si aggrappano perfino a un cestello di viveri o si buttano in acqua appena intravedono una possibilità di soccorso. Nuova tragedia dell'immigrazione nel Mediterraneo? Dopo le prime incerte notizie, purtroppo pare proprio di sì. Una donna marocchina, soccorsa dalla Guardia Costiera e ricoverata con altre tre a Palermo (due sono gravissime), racconta:  «Eravamo trecento, ma un centinaio, soprattutto donne, non ce l'hanno fatta e gli uomini sono stati costretti a buttare in acqua i loro corpi». A bordo la stima, a tarda sera, è di 350 persone.

"Nella zona delle operazioni le motovedette italiane hanno avvistato in mare indumenti galleggiare, forse si tratta anche di cadaveri, ma siamo stati costretti a rientrare per trasferire al più presto i 300 migranti che sono in precarie condizioni di salute». Lo ha detto il comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa, Antonio Morana, confermando che fino ad ora è stato recuperato solo un cadavere dal barcone alla deriva sul quale si trovavano i migranti. L'ufficiale ha spiegato che non è possibile avviare le ricerche di eventuali vittime anche a causa dell'oscurità.

LE PRIME FRAMMENTARIE NOTIZIE
La testimonianza conferma le prime frammentarie notizie. Decine e decine di migranti sarebbero morti di stenti e di fame sul barcone in avaria soccorso a 90 miglia da Lampedusa, in acque libiche, dalle motovedette della Guardia Costiera. Lo hanno riferito i primi superstiti trasferiti sull'isola in elicottero a causa delle loro precarie condizioni di salute. Secondo il loro racconto, che deve ancora essere vagliato dalle forze dell'ordine, i cadaveri delle vittime sarebbero stati abbandonati in mare.

altro barcone in avaria
Stando a quanto riferisce un militare della Costiera, un rimorchiatore cipriota ha avvistato il barcone, quando si è avvicinato molti migranti si sarebbero buttati in acqua per salire a bordo, allora la nave cipriota ha gettato delle zattere di salvataggio dopo aver diramato un S.O.S. in tutte le direzioni al quale ha risposto solo la nave italiana.

La Guardia Costiera ha inviato subito un elicottero che ha lanciato viveri ma le persone imbarcate hanno cominciato ad aggrapparsi ai viveri stessi. Le Vedette della Guardia marina quando sono arrivate hanno trovato 380 persone, tra cui tre donne disitratate e - come primo bilancio - una persona morta. L'imbarcazione era alla deriva almeno da un giorno e mezzo.

Farnesina: nave Nato sottratta a soccorso? 

L'Unità

migranti barcone sbarco lampedusa box
Il ministero degli Esteri ha chiesto alla Nato una verifica sulle informazioni secondo cui, per soccorrere il barcone con 300 migranti alla deriva in acque libiche, sarebbe stato chiesto da parte italiana l'intervento di una nave dell'Alleanza che si trovava in zona senza ricevere risposta positiva. Lo rendono noto fonti della Farnesina, secondo cui, "se la circostanza fosse confermata, si tratterebbe di un fatto »molto grave".

Bersani a Lampedusa:
«La Bossi-Fini va rivista»

Bisognerà al più presto rimettere mano «alla legge Bossi-Fini» perchè «non si tratta di essere buonisti ma con il 'cattivismo' non si va da nessuna parte». Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani al termine di una breve visita al Centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa dove stanotte sono arrivati parte dei migranti soccorsi dalla guardia costiera italiana in acque libiche ieri pomeriggio. «Qui si vedono gli esiti - ha spiegato Bersani - di una catena che va rivista». «L'Italia - ha sottolineato - è sul fronte e bisogna capire subito chi fra Nato, Francia, Unione Europea può essere coinvolto urgentemente per fare cessare questo fenomeno di persone trattate come bestie, peggio di schiavi. È questione di essere umani, con un pò di umanità e razionalità sicuramente si può fare meglio». Anche perché gli sbarchi «hanno numeri importanti ma non così tanto che un paese organizzato non li possa affrontare. Il Pd sul tema riprenderà l'iniziativa».

Ad una domanda sulla situazione finanziaria ed economica del paese Bersani si limita a rispondere che è «una questione di priorità e al primo punto c'è questo dramma umano poi viene tutto il resto».

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