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giovedì 4 agosto 2011

LA CRISI? NON E' COLPA MIA

   
B. alla Camera accusa i mercati: "Non tengono conto della nostra solidità". Poi assicura: "Le banche solvibili, il governo ha fatto tanto". 



 
Il premier arriva a Montecitorio poco dopo le 17 e 30 e chiude il suo discorso in trenta minuti. Tutto come annunciato. Nei tempi, ma anche nei contenuti dell'intervento che mantengono le promesse della vigilia. Con il Cavaliere che spinge sul tasto della stabilità e fa suo il monito di Napolitano (leggi l'articolo). “E’ a tutti chiaro - ha esordito - che i problemi e le emergenze che in queste ultime settimane abbiamo dovuto affrontare sono diretta conseguenza di una crisi di fiducia dei mercati internazionali” ma “non dobbiamo inseguire il nervosismo dei mercati”. Il resto è poca cosa. Scontato il passaggio sui costi della politica. E ora, il pensiero va subito ai mercati e alla riapertura della borsa. Cosa che sembra non aver preoccupato la claque berlusconiana sempre presente e assidua (leggi l'articolo di Sara Nicoli). E molti leghisti hanno lasciato l'aula mentre ancora il Cavaliere stava parlando

E L'AD FIAT SERGIO MARCHIONNE ATTACCA: "SERVE UNA LEADERSHIP FORTE E CREDIBILE"
PIAZZA AFFARI CHIUDE DI NUOVO IN ROSSO: -1,54%. TITOLI DI STATO SOTTO ATTACCO

CRISI: silenzio parti sociali su discorso premier (Stampa)

Dowjones
ROMA (MF-DJ)--"Fredda, decisamente fredda e' la reazione delle parti sociali al discorso del premier, Silvio Berlusconi, alla vigilia dell'incontro a palazzo Chigi previsto per oggi". Lo scrive La Stampa spiegando che per capire "quanto sia accidentato il cammino che attende Berlusconi" e' il "fatto che Confindustria e Cisl (le organizzazioni che nel primo triennio di questa legislatura hanno sostanzialmente validato le scelte del governo) ieri abbiano evitato commenti ufficiali. Un silenzio - sottolinea il giornale - che la dice lunga sull'insoddisfazione e la delusione per un discorso molto debole, vago, e terribilmente lontano dalla concretezza che ora e' ritenuta indispensabile".
"I vertici dell'associazione degli industriali - prosegue il quotidiano - hanno accolto con molta perplessita' l'informativa del premier. Troppo generica, troppo scarna. E soprattutto nessun accenno (con una sola eccezione) a misure concrete in grado di dare la scossa necessaria all'economia italiana. Per qualche ora, a viale dell'Astronomia, si e' sperato che il mezzo accenno del Cavaliere alla necessita' di azzerare il fabbisogno di quest'anno -lasciato cadere cosi', nel mezzo del discorso - volesse dire che c'e' l'intenzione di fare una manovra aggiuntiva per portare in equilibrio i conti gia' entro dicembre". Gli economisti di Confindustria, conclude il giornale, hanno calcolato che servirebbero dai 13 ai 15 mld reperibili anticipando alcune delle misure che la manovra gia' varata pero' rinvia al 2012-13-14". red/vs

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