Un’Agenzia di programmazione dell’immigrazione quale autorità indipendente, formata da tecnici esperti, che programmi gli ingressi annuali degli immigrati. È quanto contenuto nelle proposta di legge depositata ieri in Senato e che vede tra i promotori i senatori Giuseppe Pisanu (Pdl), ex ministro dell’Interno, e Massimo Livi Bacci (Pd), demografo ed esperto delle migrazioni.
“Nel nostro Paese – ha dichiarato Livi Bacci presentando l’iniziativa – ci sono più di 5 milioni di immigrati regolari molti dei quali diventeranno cittadini italiani, mentre gli altri resteranno comunque quasi tutti nel nostro Paese. Si tratta di un fenomeno così importante per il nostro futuro che le decisioni sui flussi debbono essere sottratte alle visioni contingenti dei governi e affidate ad un’Autorità che abbia una visione ampia del fenomeno, orientata sul lungo periodo e sottratta all’esclusiva considerazione delle necessità contingenti”.
Nella relazione introduttiva del disegno di legge si sottolinea che le decisioni sull’immigrazione “debbono essere sempre ancorate ad un quadro di fondo ben delineato e per quanto possibile condiviso”. In particolare, spiegano i promotori, le politiche migratorie devono “tener conto dell’andamento dei fenomeni demografici, economici e sociali, delle compatibilità tra richieste del mercato e del lavoro, della capacità di integrazione e degli orientamenti macroeconomici”. L’Agenzia di programmazione dell’immigrazione si compone di 5 membri nominati, secondo il progetto, dal Presidente della Repubblica, su designazione della Presidenza del Consiglio che li sceglie “tra personalità di alto profilo e di indiscussa autorevolezza e indipendenza”. L’Agenzia “si avvale della cooperazione dello Stato, degli enti pubblici, delle istituzioni private specializzate ed è dotata delle necessarie risorse ed gode di ampia autonomia”.
ImmigrazioneOggi
“Nel nostro Paese – ha dichiarato Livi Bacci presentando l’iniziativa – ci sono più di 5 milioni di immigrati regolari molti dei quali diventeranno cittadini italiani, mentre gli altri resteranno comunque quasi tutti nel nostro Paese. Si tratta di un fenomeno così importante per il nostro futuro che le decisioni sui flussi debbono essere sottratte alle visioni contingenti dei governi e affidate ad un’Autorità che abbia una visione ampia del fenomeno, orientata sul lungo periodo e sottratta all’esclusiva considerazione delle necessità contingenti”.
Nella relazione introduttiva del disegno di legge si sottolinea che le decisioni sull’immigrazione “debbono essere sempre ancorate ad un quadro di fondo ben delineato e per quanto possibile condiviso”. In particolare, spiegano i promotori, le politiche migratorie devono “tener conto dell’andamento dei fenomeni demografici, economici e sociali, delle compatibilità tra richieste del mercato e del lavoro, della capacità di integrazione e degli orientamenti macroeconomici”. L’Agenzia di programmazione dell’immigrazione si compone di 5 membri nominati, secondo il progetto, dal Presidente della Repubblica, su designazione della Presidenza del Consiglio che li sceglie “tra personalità di alto profilo e di indiscussa autorevolezza e indipendenza”. L’Agenzia “si avvale della cooperazione dello Stato, degli enti pubblici, delle istituzioni private specializzate ed è dotata delle necessarie risorse ed gode di ampia autonomia”.
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