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sabato 30 luglio 2011

CACCIA AI PUNTI o Come funziona il permesso di soggiorno a punti

 


Di Redazione 
Il Journal.it 
 





Sarà che la patente a punti ha riscosso successo, sarà che i punti-crediti della scuola superiore e dell’università hanno dato buoni frutti, sarà che persino chi lavora nella raccolta differenziata ha detto che funziona…fatto sta che oggi è stato approvato il permesso di soggiorno a punti per gli immigrati. Il Consiglio dei Ministri ha dato oggi il via libera all’ “Accordo di integrazione tra lo straniero e lo stato“. La norma era stata introdotta già nel 2009 all’interno del “pacchetto sicurezza” che porta il nome di Maroni, ma non era mai stato reso effettivo.
Come funziona
Tutti gli stranieri dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno avranno 2 anni di tempo per apprendere la lingua italiana, il funzionamento del Parlamento, del Governo, conoscere la Costituzione e le norme civiche del nostro paese. Al termine dei due anni gli immigrati dovranno sostenere un esame al quale potranno essere promossi o rimandati. Avranno il diritto a rimanere in Italia tutti coloro i quali, al termine dei due anni, avranno almeno 30 punti. Chi si ritroverà da 1 a 29 punti avrà un anno di tempo per “recuperare” i crediti mancanti. Chi invece toccherà quota zero sarà rimpatriato. Per far sì che gli immigrati possano acquisire una conoscenza corretta della lingua e delle istituzioni italiane verranno organizzati dei corsi di formazione gratuiti di 5-10 ore.
Sarà un po’ come la smorfia napoletana, a tutto ci sarà un punteggio, si parte da 16 punti di base. Questi potranno essere incrementati:
Seguire il corso di italiano: 15 punti.
Iscriversi al sistema sanitario nazionale: 4 punti.
Possedere un’attività commerciale: 4 punti.
Avere una casa: sino a 12 punti ( seconda che sia di proprietà o in affitto).
Conoscenza della lingua italiana: sino a 30 punti.
Avere un titolo di studio: da 4 (della licenza media) a 64 (per un dottorato).
Naturalmente i crediti non verranno solo aggiunti, ma anche sottratti nel caso in cui l’immigrato non partecipi ai corsi, si renda colpevole di una condanna penale (anche non definitiva), commetta gravi illeciti amministrativi o tributari.
Avranno il diritto a rimanere in Italia tutti coloro i quali, al termine dei due anni, avranno almeno 30 punti. Chi si ritroverà da 1 a 29 punti avrà un anno di tempo per “recuperare” i crediti mancanti. Chi invece toccherà quota zero sarà rimpatriato. Per far sì che gli immigrati possano acquisire una conoscenza corretta della lingua e delle istituzioni italiane verranno organizzati dei corsi di formazione gratuiti della durata 5-10 ore.
Gli immigrati a cui é rivolta la norma, cioè i regolari, per ottenere il permesso di soggiorno dovevano comunque già dimostrare di avere un contratto d’affitto, e di non aver la fedina penale sporca (Bossi-Fini).
L’entrata in viogore dell’”Accordo di integrazione tra lo straniero e lo stato” voluto da Maroni, e sostenuto dalla Lega, arriva il giorno dopo la bocciatura da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano di un’altra proposta leghista : il trasferimento dei ministeri al Nord.

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